Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

In Serenità si evidenzia un quieto e soffuso lirismo astrattivo.
“Il primo dopoguerra segna un passaggio nella sua pittura, che dopo una fase attenta agli indirizzi prevalenti dell'epoca (il Cubismo, il Neorealismo che si affacciano nelle sue opere come momento temporaneo di ricerca e sperimentazione linguistica) opta decisamente per una pittura di paesaggi e nature morte imbevute di luce e di cromatismo che tendono a disfare la solidità della forma. Progressivamente il ricordo dell'esempio di Guidi e Morandi viene superato e ne resta soltanto il valore quasi metafisico della semplificazione della forma nel colore, che in Gandini si avvicina progressivamente alla tavolozza alta e luminosa dei Chiaristi.” (Berti G., Gualdi S., Mussini M., 1998, p.19)