MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna
Via Don Giovanni Minzoni, 14
Bologna (BO)
dipinto
cartone/ pittura a olio
cm 40 (la) 50 (a)
sec. XX (1961 - 1961)
n. 35645
Nella tela è rappresentato un uomo (la pazzia) a figura intera colto nell'atto di correre. Reca nella mano destra una maschera all'altezza del volto.




Aldo Borgonzoni è nato a Medicina (BO) nel 1913. Diplomatosi nel 1936 presso la Scuola d'Arte di Bologna dopo averne frequentato i corsi serali, alla fine degli anni Trenta approda a forme di espressionismo accostabili alle parallele esperienze della Scuola Romana e di Corrente costituendo in tal senso un caso unico nell'ambiente bolognese.
Dal 1940 abbandona il suo lavoro di apprendista cesellatore orafo per dedicarsi solo alla pittura e nel '41, in occasione della sua partecipazione al Premio Bergamo, entra in contatto con Guttuso Cassinari, Migneco e Morlotti.
Dalla fine del '45 è tra gli assidui frequentatori della Galleria di Cronache a Bologna assieme a Corsi, Mandelli, Rossi e Minguzzi e nel 1946 inaugura qui la sua prima mostra personale partecipando nel frattempo in modo attivo alle istanze di rinnovamento artistico e civile dell'Italia della ricostruzione.
Il soggiorno parigino con Mandelli del 1947 gli consente di precisare la sua scelta neocubista, palese anche nelle opere realizzate a Roma nel '49, quando, per 3 mesi, lavora assieme a Guttuso nel suo studio. Nello stesso anno assume la direzione della Galleria Bernini di Roma e dipinge con colori vibranti una serie di sassi recuperati nei cantieri edili.
Dal '50 tornato a Bologna, l'artista si impegna attivamente nella vita delle forze politiche di sinistra volgendo la sua pittura in senso neorealistico e nel '57 soggiorna a Mosca, dove conosce Favorski.
Negli anni Sessanta inizia una nuova fase di ricerca oggettivata nelle opere del ciclo «Concilio Vaticano Secondo» mentre negli anni Settanta riprende spunti di matrice espressionistica recuperando anche la dimensione del paesaggio e il senso del racconto.
Durante gli anni Ottanta affronta temi legati alla poetica virgiliana e si dedica in particolare ad un impegnativo studio su «La Boje», la terra del Po.
In anni recenti è stata inaugurata la mostra “La Donazione Aldo Borgonzoni” (2003) e presentato il primo volume del “Catalogo Generale dei Disegni e Tecniche Miste di Aldo Borgonzoni” a cura e con testo critico di Adriano Baccilieri (Ed. Bora - Bologna) al Museo D’Arte delle Generazioni italiane del ‘900 G. Bargellini a Pieve di Cento (Bo).
Dopo una una lunga malattia è venuto a mancare nel primi mesi del 2004. http://www.centroartemoderna.com/artisti/borgonzoni/borgonzoni.html.
Per ulteriori notizie biografiche si rinvia all'Archivio & Centro Studi Aldo Borgonzoni (http://www.aldoborgonzoni.com/home.htm).

Circa la tela in esame in una lettera dell'estate del 1963 Francesco Arcangeli ricordava ad Aldo Borgonzoni la scelta di una sua opera per la Galleria d'Arte Moderna di Bologna. Una scelta “ancora provvisoria, ma per me criticamente significativa. Ecco il tuo 'Autoritratto' del 1945, dove, volti gli occhi, improvvisi e aggressivi, dal cavalletto al riguardante, sei quasi uno scugnizzo ardito, spiritato, scalzo come un vagabondo sotto i panni variopinti.” E di seguito citava “quella rossa, rossissima 'Pazzia' (ma rossa proprio a modo tuo) che corre, corre a gambe levate; viva come l'immagine di un moderno Bertoldo, come una carta da tarocco ancora fiammante.” Difficile dire meglio del lavoro di Borgonzoni, e dell'uomo Borgonzoni. Poche righe valgono un saggio critico di straordinaria acutezza. Del resto, si può ben capire come Arcangeli fosse sensibile soprattutto ai momenti più schiettamente e liberamente espressionistici del pittore; lui che già stava pensando a quella linea artistica padana che prendendo avvio da Wiligelmo vedeva prolungarsi passando per figure come Aspertini, Ludovico Carracci, Giuseppe Maria Crespi, fino all'attualità. “Corpo, azione, sentimento, fantasia: naturalismo ed espressionismo nella tradizione artistica emiliano- bolognese” : questo il titolo del corso tenuto dallo studioso qualche anno dopo all'ateneo di Bologna.
Cfr. Claudio Spadoni, http://www.galleriamiro.arsvalue.com/webapp/ars_eventi/dettaglio.aspx?i=4615&;st=25&evn=12906119