carta/ pittura a tempera
sec. XIX (1850 - 1860)
La scenografia, sapientemente orchestrata secondo l'eclettica cultura operistica del tempo, coniuga un'organica divisione degli spazi ad un gusto prettamente romantico. Il palcoscenico infatti è articolato secondo diversi pannelli che simulano perfettamente una scena di teatro vera e propria e danno inoltre profondità e mobilità alla scena. L'evento rappresentato è poi inserito in una ricca e immaginifica vegetazione che lascia spazio a sua volta a rovine ed altre costruzioni dal sapore classico.
Tali ambientazioni rispondono al preciso desiderio dell'aristocrazia ottocentesca di mettere in scena l'evento sacro come una vera e propria rappresentazione teatrale in scala ridotta. Per questo si avvalgono della collaborazione di importanti scenografi e artisti come il faentino Romolo Liverani. Pur essendo commissioni non rare non se ne hanno oggi numerose testimonianze: un altro esempio a noi noto era il presepe dei conti Mazzolarli che tuttavia è andato distrutto durante l'ultima guerra. E' anche per questo dunque che il presepe Zucchini ha oggi un importante valore di memoria storica, oltre ad essere un esempio alto di espressione artistica.