Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
Viale Baccarini, 19
Faenza (RA)
Liverani Romolo
1809/ 1872
ambito di Faenza, Emilia-Romagna
pannello

carta/ pittura a tempera
cm. 323 (la) 223 (a)
sec. XIX (1850 - 1860)
n. 26982
La scengrafia è composta da boccascena, quinte, principali, spezzati e fondali. Il boccascena è dipinto a finto drappeggio rosa. Le quinte, i principali, gli spezzati e i fondali sono composti da pannelli separati: in basso in primo piano c'è la capanna della Natività chiusa da speroni rocciosi, palme e vegetazione rigogliosa, ruderi classici e una casa rustica che scalano in profondità, al centro una cascata con un ponte, a destra un caseggiato fortificato chiude la scena.

La scenografia, sapientemente orchestrata secondo l'eclettica cultura operistica del tempo, coniuga un'organica divisione degli spazi ad un gusto prettamente romantico. Il palcoscenico infatti è articolato secondo diversi pannelli che simulano perfettamente una scena di teatro vera e propria e danno inoltre profondità e mobilità alla scena. L'evento rappresentato è poi inserito in una ricca e immaginifica vegetazione che lascia spazio a sua volta a rovine ed altre costruzioni dal sapore classico.
Tali ambientazioni rispondono al preciso desiderio dell'aristocrazia ottocentesca di mettere in scena l'evento sacro come una vera e propria rappresentazione teatrale in scala ridotta. Per questo si avvalgono della collaborazione di importanti scenografi e artisti come il faentino Romolo Liverani. Pur essendo commissioni non rare non se ne hanno oggi numerose testimonianze: un altro esempio a noi noto era il presepe dei conti Mazzolarli che tuttavia è andato distrutto durante l'ultima guerra. E' anche per questo dunque che il presepe Zucchini ha oggi un importante valore di memoria storica, oltre ad essere un esempio alto di espressione artistica.